Per gusto e per valore. Culture giovanili nella società dei lifestyles
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Per gusto e per valore. Culture giovanili nella società dei lifestyles (2016)
IT NW EB DL
ISBN: 9788849251975 bzw. 8849251971, in Italienisch, Gangemi Editore, Gangemi Editore, Gangemi Editore, neu, E-Book, elektronischer Download.
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L'idea della giovinezza quale fase specifica della biografia individuale come noto non rappresenta un dato culturale costante nella storia, ed il riconoscimento di tale specificità costituisce invece il risultato di un processo di lunga durata (Aries, 1968; Levi, Schmitt 1994). Allo stesso modo il riconoscimento dell'esistenza di questa "fase giovanile" nella biografia di ogni individuo non si è accompagnato sempre e da subito all'idea di un "universo giovanile" quale attore sociale collettivo. Considerando le rappresentazioni sociali di questo universo giovanile emerse nel corso del tempo, anche solo all'interno del contesto italiano, non ci si stupisce allora troppo di come queste abbiano conosciuto una forte trasformazione, che può essere sintetizzata in quattro fasi principali (Cristofori, 1997; Crespi, 2002). Nella prima fase (1950-1967) i giovani non esistono ancora come soggetto sociale, e con il termine "giovane" si identifica essenzialmente un momento all'interno del ciclo di vita, caratterizzato dalla progressiva adozione di modelli culturali di comportamento significativamente standardizzati e sostanzialmente corrispondenti a quelli adulti, ed inteso quindi come stato temporaneo di transizione verso altro, ovvero verso l'adultità, o in una minoranza di casi quale momento di emersione di comportamenti anti-conformisti o addirittura devianti. Nella seconda fase (1968-1980) si assiste invece all'emergere e all'affermarsi dell'idea dei giovani come generazione, e come soggetto collettivo, identificato quale portatore da un lato di un conflitto politico e dall'altro lato di un conflitto generazionale ed esistenziale. Esempio del primo versante è il giovane del Sessantotto, che si dice protesti a partire dalla rivendicazione della propria "centralità sociale", e la cui conflittualità è ricondotta a posizione sociale e cleavage di classe, in un agire politico che quasi ingloba il privato. Esempio del secondo versante è invece il giovane del Settantasette, che si.
L'idea della giovinezza quale fase specifica della biografia individuale come noto non rappresenta un dato culturale costante nella storia, ed il riconoscimento di tale specificità costituisce invece il risultato di un processo di lunga durata (Aries, 1968; Levi, Schmitt 1994). Allo stesso modo il riconoscimento dell'esistenza di questa "fase giovanile" nella biografia di ogni individuo non si è accompagnato sempre e da subito all'idea di un "universo giovanile" quale attore sociale collettivo. Considerando le rappresentazioni sociali di questo universo giovanile emerse nel corso del tempo, anche solo all'interno del contesto italiano, non ci si stupisce allora troppo di come queste abbiano conosciuto una forte trasformazione, che può essere sintetizzata in quattro fasi principali (Cristofori, 1997; Crespi, 2002). Nella prima fase (1950-1967) i giovani non esistono ancora come soggetto sociale, e con il termine "giovane" si identifica essenzialmente un momento all'interno del ciclo di vita, caratterizzato dalla progressiva adozione di modelli culturali di comportamento significativamente standardizzati e sostanzialmente corrispondenti a quelli adulti, ed inteso quindi come stato temporaneo di transizione verso altro, ovvero verso l'adultità, o in una minoranza di casi quale momento di emersione di comportamenti anti-conformisti o addirittura devianti. Nella seconda fase (1968-1980) si assiste invece all'emergere e all'affermarsi dell'idea dei giovani come generazione, e come soggetto collettivo, identificato quale portatore da un lato di un conflitto politico e dall'altro lato di un conflitto generazionale ed esistenziale. Esempio del primo versante è il giovane del Sessantotto, che si dice protesti a partire dalla rivendicazione della propria "centralità sociale", e la cui conflittualità è ricondotta a posizione sociale e cleavage di classe, in un agire politico che quasi ingloba il privato. Esempio del secondo versante è invece il giovane del Settantasette, che si.
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